Nel mondo dei trasporti e della distribuzione merci c’è una categoria che mai come nel corso di quest’anno ha ottenuto profitti esorbitanti (stimati, secondo Drewry, in 150 miliardi di dollari per l’intero 2021) e che sta già investendo per ottenere integrazioni verticali e aumentare il proprio market share nell’ampio mondo della logistica.
I soggetti in questione sono gli armatori, e più precisamente le compagnie di navigazione attive nel trasporto marittimo containerizzato di linea. Questi diversi esempi di progressiva integrazione verticale e orizzontale nei vari business della logistica è comune anche ad altri operatori di mercato perché negli ultimi anni anche altri top player come Maersk e Msc (ma non solo loro) hanno progressivamente investito per gestire direttamente terminal portuali, società di rimorchio, aziende di logistica, di spedizioni, autotrasporto, inland terminal, treni e camion.
Nel frattempo anche i terminalisti portuali non stanno a guardare. Psa International, uno dei maggiori player a livello mondiale attivo anche in Italia nei porti di Genova e di Marghera, la scorsa settimana ha annunciato l’acquisizione di Bdp International, società statunitense che offre soluzioni logistiche al servizio in particolare dei settori chimico, industriale, dell’healthcare e del retail.
L’accordo ha evidentemente una portata globale perché la Psa di Singapore è presente con i suoi oltre 60 terminal (portuali e retroportuali) in 26 paesi del mondo e Bdp ha 133 uffici sparsi per il globo.